In questo particolare momento storico, stiamo vivendo tutti sensazioni ed emozioni che per alcuni sono nuove, mentre per altri sono l’amplificazione terrificante, di ciò che vivono normalmente.

Certamente siamo tutti impauriti in quanto stiamo affrontando un nemico letale, invisibile. Non sappiamo come riconoscerlo e come affrontarlo. COVID-19 mette a dura prova il nostro modello relazionale, ci costringe all’impensabile. Chiudono paesi interi, chiudono fabbriche, attività lavorative, addirittura si chiudono i cittadini nelle proprie case. Alle persone viene tolta la libertà che fino a pochi giorni prima hanno avuto, libertà di movimento, di aggregazione. Ad alcuni, il virus, toglie persino la vita. Tutto questo ci impaurisce, a volte ci mette ansia fino al punto di terrorizzarci.

Paura, ansia e terrore. Mentre le prime due possono considerarsi preziose compagne di viaggio, a volte un po’ scomode, ma sicuramente preziose sotto tanti aspetti. Il terrore è invece un elemento che non è comune e che provoca in chi lo vive un profondo disagio e a volte un senso impotenza per l’impossibilità a poterlo risolvere.

Tutti noi cittadini siamo oggi di fronte al tema della paura e del terrore, alcuni hanno risorse adeguate per affrontare l’ansia che la situazione di incertezza e fragilità provoca. Altri, invece, faticano a mettere in atto strategie adeguate a superare il momento ansioso e proseguire le attività quotidiane come sempre. Le fragilità possono essere di diverso tipo.

Ci sono persone che, per la loro condizione sociale quali incertezza di coppia, malattia, difficoltà economiche, dipendenze, stanno già vivendo nel disagio. In questo caso il momento storico attuale non fa altro che ingigantire il loro vissuto generando maggiore ansia e una conseguente incapacità di vivere sperimentando benessere e serenità.

Ci sono altre persone che sperimentano il disagio proprio perché esposti in modo maggiore alla paura e all’ansia della situazione provocata dalla presenza di COVID-19. Parliamo di persone che hanno perso il lavoro, di operatori sanitari (medici, infermieri, OSS) che costantemente e con turni spesso massacranti si trovano di fronte alla possibilità di contagio con una preoccupazione legata alla loro sussistenza coma a quella dei propri cari. Così come ci sono persone che, pur non direttamente  a contatto con la fonte del pericolo, sono costretti a compiere lavori che comunque li espongono ad esso.

Proprio per queste persone e per chiunque senta il bisogno di un punto di riferimento o semplicemente di affrontare i meccanismi della paura e dell’ansia per riuscire a controllarli  e renderli adeguati, la nostra associazione ha ridefinito il proprio centro di ascolto.

Il centro di ascolto “Emergenza COVID-19” si propone di ascoltare e supportare tutte le persone che vivono un particolare disagio nell’affrontare i temi della paura e dell’ansia da COVID-19. Oltre a medici, infermieri e operatori sanitari, il centro accoglie contatti in particolare da persone che già vivono un disagio e sentono accresciuta l’esperienza legata all’ansia e alla paura.

La prestazione di assistenza psicologica viene fornita da nostri psicologi e psicoterapeuti.

L’accesso ad una prima chiamata è gratuito per tutti. Le successive chiamate fino ad un massimo di 3 sono gratuite per i soci (costo della quota associativa è di 20,00 euro/anno). Si tratta di un servizio di prima accoglienza dove ascoltare il disagio e provare a dare un prima forma di sostegno, un’indicazione di comportamento o un accompagnamento psicologico. Non si tratta di un percorso di psicoterapia, il quale verrà eventualmente attivato su richiesta dell’interessato e con uno specifico e concordato compenso per il professionista.

L’attività del Centro è quindi completamente supportata dall’associazione e dai suoi professionisti.

Essa prevede un numero dedicato (0683513497) al quale rispondono i nostri professionisti dal Lunedì al Venerdì dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00 e il sabato dalle 10,00 alle 13,00.

Dopo il primo colloquio, che generalmente è di tipo telefonico, verranno fissati gli appuntamenti per ulteriori colloqui generalmente tramite la piattaforma di videoconferenza Meet.

Il servizio è attivo dal 14 aprile fino a fine emergenza.