Il gioco d’azzardo, da sempre presente tra le attività di intrattenimento, è considerato oggi una forma di divertimento socialmente accettabile, nei suoi aspetti sociali viene praticato con amici, per un tempo limitato e con perdite accettabili. Per la maggior parte degli individui è un’attività piacevole e innocua. Anche nel gioco professionale i rischi sono limitati e la disciplina è fondamentale. Tuttavia, per una minoranza di individui il gioco d’azzardo può diventare un’attività coinvolgente ma anche problematica con conseguenze negative anche gravi.
I dati raccolti dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Centro Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR), mostrano che poco meno del 15% dei giocatori presenta un comportamento di gioco definibile a basso rischio, il 4% un comportamento a rischio moderato e l’1,6% un comportamento di gioco problematico. Sono gli uomini a mostrare una prevalenza maggiore di gioco a rischio moderato/problematico rispetto alle donne (6% vs 4%).
Tra i giovanissimi (15-19 anni) il comportamento di gioco a rischio e quello problematico è decisamente maggiore, rispettivamente, nell’11% e in circa l’8% degli intervistati.
Le ricerche hanno evidenziato diversi fattori di rischio, ovvero quegli elementi che possono aumentare le probabilità di soffrire del disturbo, e tra questi troviamo ad esempio fattori biologici, genetici, ambientali e familiari, così come iniziare a giocare in giovane età, strategie di coping inadeguate, circostanze di vita sfavorevoli, comorbidità con altre diagnosi psichiatriche e diversi altri fattori.
Al contrario tra i fattori di protezione troviamo un ambiente familiare attento e autorevole, buoni risultati scolastici, pratica di sport o altri hobby, possedere una buona e soddisfacente rete sociale, iniziare a giocare solo in età adulta avendo un’adeguata percezione delle possibilità di vincita/perdita e non abusare di alcool o usare sostanze stupefacenti.
Alla luce di quanto accennato sopra si comprende quanto sia necessario affrontare questa problematica sociale su più fronti. Presso la nostra associazione, grazie allo sportello d’ascolto, aperto tutti i martedì mattina dalle 10 alle 13, e al nostro team di professionisti psicologi e psicoterapeuti, chiunque abbia necessità potrà trovare adeguate informazioni, orientamento oppure ascolto riguardo a questa tematica. La nostra associazione inoltre, si trova in prima linea anche sul fronte della sensibilizzazione e della prevenzione del fenomeno, soprattutto sui giovani e le loro famiglie, grazie al lavoro di progettazione svolto dalla nostra equip.