Il diffondersi delle nuove tecnologie e di nuove applicazioni che favoriscono gli incontri, sta necessariamente cambiando anche il modo di vivere i rapporti interpersonali e, di conseguenza, anche il modo di vivere la sessualità. Non è ormai segreto che moltissime persone, tra cui i giovanissimi, si dedichino allo scambio di materiale hot tramite chat e messaggi privati, fenomeno questo conosciuto con il termine sexting.

Le persone sembrano dedicare sempre più tempo della loro vita quotidiana alla connessione al web e, a tal proposito, alcuni studiosi hanno messo in evidenza come nel cyberspazio stiano cominciando ad emergere molte patologie sociali definite “dipendenze tecnologiche”. Tra queste, un settore che merita un ulteriore esame, è la dipendenza sessuale e il suo rapporto con l’uso eccessivo di internet. Infatti, il sesso è l’argomento più frequentemente cercato su internet, e il perseguimento del soddisfacimento sessuale online o “cybersex” è un’attività comune tra gli utenti del web.

La dipendenza da cybersex è diventata un sottotipo specifico della dipendenza da Internet. È stato stimato che 1 su 5 dipendenti da Internet sono impegnati in una qualche forma di attività sessuale online (principalmente guardando il cyberporn e/o praticando il cybersesso). I primi studi mostrano che gli uomini hanno maggiori probabilità di vedere il cyberporn, mentre le donne hanno maggiori probabilità di impegnarsi in chat erotiche.

Ma cosa si intende quando parliamo di cybersex?

Il termine cybersex è stato coniato per riferirsi ad attività online nella quali internet viene utilizzato per raggiungere gratificazione sessuale attraverso esperienze erotiche ed interattive. L’esperienza del sesso online include non solo il prendere visione di materiale, ma anche comprare prodotti da negozi specializzati, cercare informazioni di natura sessuale, contattare prostitute, fare esperienze di sesso virtuale. In questo contesto le caratteristiche del mondo digitale, quali anonimato, economicità e accessibilità promuovono le attività legate al cybersex poiché la rete viene considerata come una alternativa sicura rispetto agli incontri nella vita reale. Va certamente sottolineato che, come la maggior parte delle attività online, anche quella del sesso non ha solamente caratteristiche negative. Anzi. La domanda più giusta da porsi è quando l’utilizzo di internet a scopo sessuale diventa dannoso e pericoloso, quando l’attività diventa dipendenza. Risulta quindi essere più corretto descrivere il fenomeno lungo un continuum che si estende tra una polarità adattiva di utilizzo e, al polo opposto, una modalità problematica. In questo continuum vengono identificati tre profili di utenti:

  • ricreativi: utilizzano il web a scopo ludico e ricreativo e per intrattenersi; 
  • compulsivi: individui che manifestano tratti sessuali compulsivi e sperimentano conseguenze negative a seguito dell’uso che fanno della rete;
  • a rischio: persone che, se non fosse per l’avvento di Internet, non avrebbero mai sviluppato comportamento di dipendenza.

Anche se ad oggi non esistono in letteratura dei criteri chiari e specifici per definire il disturbo, possiamo senza dubbio inserire il cybersexual addiction nei disturbi della dipendenza comportamentale.

Ad oggi il fenomeno può essere definito in questi termini: comportamento in cui il “soggetto si dedica in modo sempre più compulsivo all’uso di internet per trovare un partner o materiale erotico, fino a considerare l’eccitazione che ne deriva come forma primaria di gratificazione sessuale e fino a ridurre l’investimento sul partner reale. Inoltre il disagio scaturito dalla dipendenza porta il soggetto a nascondere le proprie relazioni virtuali agli altri, provando sentimenti di colpa o vergogna” (Young, 1999).

Come ogni dipendenza, al fenomeno è presente una conclamata manifestazione patologica come:

-Persistente desiderio o sforzi infruttuosi di fermare, ridurre o controllare i comportamenti legati al cybersex;
-Persistenti ed intrusivi pensieri relativi a tale attività, alla stregua di ossessioni;
-Utilizzo del sesso online con lo scopo di regolare l’umore e astinenza, intesa come stato d’animo negativo nel momento in cui non è possibile accedere a tale pratica;
-Tolleranza cioè bisogno di utilizzare sempre per più tempo la rete e accedere a sempre nuovi contenuti;
-Conseguenze negative (Grov, 2008).

Le persone che soffrono di bassa autostima, un’immagine corporea gravemente distorta, disfunzione sessuale non curata o una precedente dipendenza sessuale sono più a rischio di sviluppare dipendenze da cybersex. In particolare, i dipendenti sessuali spesso si rivolgono a internet come uno sbocco sessuale nuovo e sicuro per soddisfare le loro compulsioni senza la paura di essere visti o la paura di contrarre malattie, o ancora di incappare in problemi legati alla legge. Anche specifiche caratteristiche personali sembrano essere implicate: è stato rilevato che traumi o eventi negativi accaduti nel passato, come abusi fisici emotivi o sessuali, relazioni familiari caotiche,  così come disturbo del controllo degli impulsi, aspetti psicopatologici come ansia e depressione, nonché comportamenti sessuali disfunzionali nella vita reale e presenza di altre dipendenze fungono da terreno fertile per il potenziale sviluppo e mantenimento della cybersex addiction. In tutto questo un ruolo centrale lo gioca il rinforzo: quando un individuo mette in atto un comportamento, in questo caso la ricerca di gratificazione sessuale mediante internet, questo è rinforzato dalla risposta positiva che ne risulta, l’individuo è quindi rinforzato a continuare l’attività e a eseguirla più spesso per ottenere la risposta uguale a quella associata all’evento iniziale.

L’anonimato del cyberspazio, inoltre, fornisce all’utente un maggiore senso di controllo percepito sul contenuto, il tono e la natura dell’esperienza sessuale online. A differenza delle esperienze sessuali della vita reale, una donna può rapidamente cambiare partner se il suo cyber-amante non è molto soddisfacente o un uomo può disconnettersi dopo il suo orgasmo senza un lungo addio. E se un uomo si chiedesse in privato come sarebbe stato fare sesso con un altro uomo? E se una donna volesse sempre provare la schiavitù? All’interno del contesto anonimo, i messaggi convenzionali sul sesso vengono eliminati consentendo agli utenti di giocare a fantasie sessuali nascoste o represse in un laboratorio privato, senza la paura di essere scoperti. 

Anche se senza dubbio il cybersexual addiction necessita di più profondi studi, è a tutti gli effetti un fenomeno molto diffuso in tutti i livelli sociali; il sua più particolareggiato studio, permetterà di affrontare il problema in manieri più sistematica e di creare degli efficaci programmi di prevenzione a supporto dello sviluppo della problematica.