Mentre navigavo su internet  mi ha colpito questa foto. Al di là di dove è stata scattata (sembrerebbe tra gli sfollati della guerra in Ucraina) mi ha fatto riflettere sul potere del padre.

Il bimbo dorme abbandonato sul corpo di suo papà, che a sua volte dorme.

Una posizione quella del padre, in questa foto, che non lascia dubbi: è sostegno e protezione.

Si perché il vero potere della paternità è quello di prendersi cura sostenendo e proteggendo. Non è una questione di compiti e nemmeno di ruoli. Sostegno e protezione sono il vissuto che il corpo di ogni padre esprime nei modi e nei momenti che il qui e ora gli pone di fronte nella cura dei figli e delle figlie.

Sostegno e protezione sono la pienezza che nasce dall’intercorporeità vissuta nella cogenitorialità. Intendo per cogenitorialità i corpi dei partner  (quello di un padre e una madre, così come quello di due padri o di due madri)che,  in ascolto del loro sentire e nel loro guardarsi reciproco e camminare insieme, generano sostegno e protezione per i figli. In questo modo i figli crescono sperimentando il loro sostegno e imparano a camminare nel mondo da soli, affrontando le paure dovute a qualsivoglia evento che abbiano vissuto o vivano attorno a loro.

Ed è proprio in momenti come quelli di questi giorni (pandemia e guerra) che diventa ancora più importante che i bambini e le bambine sperimentino la paternità (così come la maternità) in modo da poter affrontare il proprio dialogo interiore attraverso il quale sperimentare il potere e l’audacia per rivolgersi all’altro che hanno di fronte e così diventare grandi.

Buona festa del papà, allora, a tutti i padri. A quelli che lo sono e a quelli che, sentendo nel loro profondo il desiderio di esserlo aspirano ad esserlo e per diversi motivi non lo sono o non lo possono essere.

Che ognuno possa sperimentare il potere della paternità: essere sostegno e protezione per i propri figli e per quelli che ne hanno bisogno in questo momento della storia.