Come ogni anno dal 2004, il secondo martedì di febbraio è dedicato alla riflessione su come i ragazzi e le ragazze possano navigare su internet in modo consapevole. Il Safer Internet Day è la giornata promossa dalla Commissione Europea e ormai sbarcata a livello mondiale nella quale ci si interroga su come possiamo rendere il mondo di internet più vivibile per i nostri ragazzi e ragazze.

Quest’anno la ricerca di Telefono Azzurro insieme a Doxa Kids, così come riportata dal Corriere della Sera edizione digitale (6/02/2023), è stata condotta su un campione di 804 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni ha registrato un incremento delle preoccupazioni sia da parte degli adulti che degli adolescenti, che ammettono anche di non sapere esattamente come evitare o segnalare i pericoli. «Il 65% dei ragazzi intervistati teme di essere contattato da estranei adulti (percentuale che si innalza al 70% se si prendono in esame solamente le ragazze e i più piccoli, dai 12 ai 14 anni). Seguono il bullismo (57%), la sovraesposizione di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l’invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%)». Sembrano sempre molto ottimisti e fiduciosi i genitori: il 49% è certo che i figli si confiderebbero in caso di episodi sgradevoli online mentre solo il 19% afferma di aver ricevute le confidenze da parte dei ragazzi.

Di certo Internet e i social media non sono temi da sottovalutare. Credo che un aspetto che rimane scoperto e delicato sia il rapporto, la relazione tra: nuove tecnologie, ragazze e ragazzi e adulti. Un triangolo a volte sfuggente, pericoloso, ma allo stesso tempo affascinante e moderno.

L’epoca attuale, in particolare dopo l’inizio della pandemia da Covid – 19, è inevitabilmente e piacevolmente segnata dal filo rosso del progresso di cui le nuove tecnologie con le nuove forme di comunicazione sono diventate l’espressione più evidente.

Social network quali Facebook, Twitter, Instagram, TikTok, App tra cui WhatsApp o Telegram sono ormai mezzi comunemente usati per comunicare. Se da un lato le nuove generazioni sono nate immerse in questa nuove forme comunicative, spesso gli adulti le vivono di riflesso, a volte in modo impacciato altre con difficoltà se non anche rifiutandole.

Sicuramente i social media sono espressione di un linguaggio differente tra adulti e ragazzi, intriso di simboli nuovi o che, se anche sembrano uguali, esprimono significati differenti, alludono a domande e vissuti spesso non detti con le parole ma espressi in un gesto, in un post, in una foto su Instagram o un video di Tik Toc.

Osservando il mondo degli adulti sembra che, in modo un po’ impacciato, cerchi di muoversi forse con l’intento di capire o di avvicinarsi a questo mondo adolescenziale. Allo stesso tempo il mondo adulto ha anche preso possesso di una parte dei social network (basti pensare a Twitter o a Facebook) nel quale però appare districarsi in modo adolescenziale tra liti, modi per apparire, espressioni di dubbio gusto. Certo non voglio dire che tutto e tutti siano così. Certo è che basta leggere certi commenti e dibattiti che iniziano sui social media del modo adulto che c’è da rimanerne almeno perplessi.

Mettere poi insieme il proprio modo di stare sui social e la funzione educativa e di testimonianza dell’adulto diventa impresa ardua e a volte anche mal riuscita.

Tutto questo ha a che fare con il mondo delle relazioni che va affrontato con tanta consapevolezza. Il punto è che da soli non sempre è possibile accorgersi di tutto ciò. Per questo motivo con la Associazione Le Metamorfosi, abbiamo deciso di proporre due iniziative:

  1. Un questionario online, per genitori e adulti che hanno a che fare con il modo dell’educazione dei giovani. Poche domande con le quali vorremmo fotografare la percezione del tema “educazione e nuovi media”: come i genitori vedono questo loro compito, quali difficoltà incontrano e quali vissuti si sentono di raccontare;
  2. Un workshop per il 28 febbraio p.v. nel quale portare l’elaborazione dei dati del questionario e insieme a genitori, nonni ed adulti, provare a ragionare su quattro temi; complessità, sfida, consapevolezza e relazioni.

Vorremmo che questo sia un piccolo contributo per il territorio del Tigullio e da questo partire per costruire insieme ai genitori stessi strumenti di supporto e confronto del famigliare.

Per compilare il questionario clicca qui Genitori connessi – questionario online